CommonS e CommonSpaces: per una applicazione dei principi CommonS ad un MetaWeb del Digital Heritage italiano
Il termine inglese “commons” è stato al centro nell’ultimo trentennio di un’ampia ricerca sviluppata da un punto di vista economico, tecnologico e sociale, ben sintetizzata e argomentata da Jeremy Rifkin nel suo “La società a costo marginale zero” dove si sviluppano le ricerche cha hanno fruttato il Nobel per l’economia ad Elinor Ostrom, “Conoscenza come bene comune”. La teoria dei beni comuni (commons) è stata sviluppata da Rifkin, appoggiandosi a numerosi autori, nella direzione dell’avvento di una società in cui prevarrà, come sta già avvenendo di fatto, il diritto all’accesso rispetto al diritto di proprietà. Si intravede quindi una società post-capitalistica nella quale anche i grandi operatori commerciali, accanto ad un numero sempre crescente di esseri umani, investiranno sempre di più nel diritto di accedere e, quindi, di partecipare alla costruzione della conoscenza piuttosto che al suo semplice possesso equivalente, in fondo, al diritto di escludere (per mezzo dei “recinti” di proprietà) da tale processo gli altri.