Elisabetta Liuzzo
- INAF-IRA
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Quanti petabyte occorrono per vedere un buco nero?
Elisabetta Liuzzo e' laureata nel 2006 in Astrofisica e Cosmologia presso l'Universita' di Bologna. Oggi lavora come ricercatrice all'Istituto di Radioastronomia dell'INAF a Bologna. E' membro dell'Event Horizon Telescope Consortium ed ha contribuito alla pubblicazione nell'aprile scorso della prima immagine del buco nero di M87, partecipando al gruppo di lavoro per la calibrazione dei dati. I suoi interessi scientifici riguardano l'analisi dei getti relativistici di nuclei galattici attivi extragalattici tramite osservazioni interferometriche ad altissima risoluzione angolare, usando strumenti di nuova generazione. Ha pubblicato ad oggi una 80 di articoli su riviste internazionali, partecipato ad altrettanti congressi sia in qualità di invited speaker che di organizzatore scientifico.
Elisabetta Liuzzo has graduated in 2006 in Astrophysics and Cosmology at the University of Bologna. Today she works as a researcher at the Istituto di Radioastronomia of the INAF in Bologna. She is a member of the Event Horizon Telescope consortium and through her work in data calibration has contributed to the publications of April 2019 where the first image of a black hole, in the galaxy M87, was presented. Her scientific interests include the analysis of jets from active galactic nuclei studied through interferometric observations at high spatial resolution and using new generation instruments. She has published about 80 articles in international scientific journals, and has participated to a similar number of conferences as an invited speaker and member of scientific organizing committees.
SESSIONE 2. AI e Big Data: come cambia la ricerca
Quanti petabyte ci vogliono per vedere un buco nero?
Il 10 aprile scorso il Consortio dell’Event Horizon Telescope (EHT) ha pubblicato la prima immagine dell’ombra del buco nero super massiccio al cento della galassia M87 situata a 55 milioni di anni luce dalla Terra. L’immagine rappresenta l’anello di fotoni lensato del plasma caldo nell’ immediata prossimità del buco nero, delineando quindi l’orizzonte degli eventi oltre il quale la materia e i fotoni vengono intrappolati nel buco nero per la sua forte gravità. Questo e’ stato possibile solo grazie alla risoluzione angolare senza precedenti di 20 microsecondi raggiunta dall’EHT, che grazie alla tecnica Very Long Baseline Interferometry, ha creato tramite 8 telescopi scarsi in tutto il globo un telescopio virtuale di dimensione terrestre operante alla lunghezza d’onda di un millimetro. In questa presentazione, discuteremo il percorso dei dati scientifici dagli osservatori, dove la mole di dati raccolti ammontava a 4 PB, fino all’immagine finale di soli qualche MB.
How many petabyte does it take to see a black hole?
The Event Horizon Telescope has made the first image of the shadow of the supermassive black hole (SMBH) in the center of the M87 Galaxy located 55 million lightyears from Earth. The image represents a gravitationally lensed image of the hot plasma in the immediate proximity of the black hole, delinaeting thus the even horizon beyond which matter and photons get dragged into the hole by its extreme gravity. Only thanks to the unprecented angular resolution of 20 microarcseconds achieved by the EHT by creating an Earth-sized Telescope at the wavelength of 1mm consisting of 8 observatories spread across the globe. We will discuss the path the scientific data travelled from the observatories, where the total amounted to about 4 PB, to the final image of just a few MB.