Conferenza GARR 2016
Programma
La Conferenza si terrà nell'Aula Convegni - Edificio D6
Mercoledì 30 Novembre | |||
10:00 - 12:30 |
SEMINARIO
Sicurezza e privacy dal punto di vista legaleAbstract: affrontare il tema relativo alla sicurezza ed alla privacy, da un punto di vista strettamente giuridico e legale, comporta da una parte il rischio di limitarsi ad elencare una serie infinita di ovvietà, dall’altra di apparire come dei "problem maker", piuttosto che come solutori di problemi. Creare e condividere la conoscenza presuppone l’aver individuato un linguaggio comune attraverso il quale capirsi e collaborare, ma tecnica e diritto sembrano tuttora su piani antitetici ed alieni l’uno all’altro. Sintomatico, al riguardo, è il confronto tra quelli che sono i tempi del diritto e dei suoi interpreti (siano essi legislatori, magistrati od avvocati) rispetto a quelli che sono i tempi dei transistori, fotografati dalla legge di Moore, che raddoppiano in velocità ed in capacità di elaborazione ogni 18 mesi. Prima ancora di affrontare le singole questioni sostanziali, quindi, potrebbe essere utile capire come superare quel disallineamento che si registra quando, da un lato si lavora su identità digitale ed intelligenza artificiale, mentre dall’altro si fatica a distinguere la differenza tra PEC e firma digitale. Aula 0.04 Edificio D15 |
SEMINARIO
Open Education in Italia, stato e prospettive
Open Education in Italia: stato dell’arte e proposte per una politica di sistemaI Massive Online Open Courses - meglio noti con l’acronimo MOOC - e le risorse didattiche aperte (Open Educational Resources, di seguito chiamate OER) si inseriscono nell’ambito dell’Open Science e, in particolare, dell’Open Education. La promozione dell’Open Education e - di conseguenza - delle risorse educative aperte (OER) risponde ai bisogni emergenti di apprendimento permanente (formale, informale e non formale) e, contemporaneamente, di innovazione della formazione. I MOOC in quanto sistemi "enhanced" di OER assumono un ruolo particolarmente rilevante nella strategia di Europe2020 a sostegno delle politiche per il lavoro, della formazione e dell’aggiornamento professionale lungo tutto l’arco della vita, ma anche a supporto delle strategie di terza missione messe in campo dall’università e, più in generale, dell’ampliamento delle opportunità di educazione per tutti. In questo articolo, si presenterà brevemente lo stato dell’arte in Italia, alla luce delle più recenti iniziative di Open Education. Aula 0.05 Edificio D15 |
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12:30 - 14:00 |
Lunch Break presso College House Vai alla mappa per sapere dove | ||
sessione 1: introduzione PRESIEDE: CLAUDIO ALLOCCHIO, GARR |
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14:00 - 15:45 |
Saluti e Introduzione ai lavori MARCO BINDI - Pro-Rettore dell'Università degli Studi di Firenze FEDERICO RUGGIERI - Direttore Consortium GARR PRESENTAZIONI BREVI
Haptic Illusion as Intangible Add-onTo create a Virtual Reality system in which the user reacts as if he/she were in the real world is the dream for the researchers in the field. To design a graphical interface simple, effective and able to naturally provide to the user emotions and stimuli is the objective for many developers. Many aspects have been studied and implemented, such as 3D vision and audio, and many are under continuous improvement, including haptic feedback to provide a physical aspect to the virtual environment experience. Physical interaction with virtual objects or with the environment itself is a very important requirement. Users typically report this lack of interaction but instinctively they report perceptions, such as temperature, or just the presence of surfaces, even though the information is only visual. This is a process made by the brain, that tries to make the information it is receiving coherent with normal life expectations. Taking realistic reactions of the user as the main value in the assessment of the effectiveness of the systems, we can assume that haptic illusions can be used to provide a better perception of the environment itself
Le arti performative nel mondo di Internet e dell’Interaction Design: l’avventura tecno-artistica di Konik Thtr di BarcellonaChe cos’è internet? Che cos’è l’interaction design? Queste sono domande che oggi appaiono abbastanza scontate ma cosa rappresentano e come cambiano internet e interaction design quando si intrecciano alle arti performative, da sempre state legate a uno spazio di condivisione fisico e reale, sia per la relazione tra performer e spettatore, che per i rapporti tra performer e performer e in cui i performer sono sempre stati esseri umani, corpi fatti di carne e di ossa? Attraverso l'analisi di alcune performance del gruppo di Barcellona Konik Thtr si cercherà di tracciare quale sia oggi la relazione tra Internet e tecnologie digitali e arti performative basate sul concetto di liveness.
Il Ratto d'Europa: teatro alla velocità della luceLa presentazione racconta la collaborazione tra Giorgio Barberio Corsetti e GARR per la realizzazione dello spettacolo “Il Ratto d’Europa” portato in scena al Romaeuropa Festival lo scorso novembre utilizzando tecnologie distrActive (Distributed & Interactive). Lo spettacolo ha sfruttato le tecnologie ottiche di rete per moltiplicare lo spazio scenico e riunificare luoghi distanti in un’unica rappresentazione digitalmente aumentata, mentre gli spettatori vivevano la performance da prospettive diverse nelle due sedi coinvolte. La tecnologia sottostante questo lavoro è una novità assoluta nel campo delle performing art e permette di trasmettere i segnali audio-video direttamente sulla fibra ottica senza utilizzare il livello IP: le sedi erano infatti interconnesse tra loro attraverso un percorso dedicato in cui la fibra è illuminata direttamente, permettendo di raggiungere davvero la velocità della luce, che sulla fibra ottica viaggia a circa 200mila chilometri al secondo.
Augmented Cityscape: Il caso Glowfestival come valorizzatore del patrimonio culturale del territorioLe esperienze maturate dallo Studio Glowarp nell'applicazione della realtà aumentata - intesa come video mapping - hanno fornito la possibilità della realizzazione di un Festival interamente dedicato a questa disciplina. Nato nel 2013 e realizzato ogni anno nella città di Ostuni - famosa in tutto il mondo per il suo centro storico dipinto a calce bianca - il GLOWFestival è stato ideato come un progetto quadriennale che ha visto nel luglio del 2016 la sua quarta edizione. GLOWFestival richiama la serie di Festival internazionali dedicati alla luce, evocando un evento interamente dedicato al suo utilizzo come medium artistico al fine della rivalutazione di beni culturali sotto-valorizzati attraverso l’uso di tecnologie digitali. Fondamentale è stato il ruolo del web, che si è rivelato un ottimo spazio di condivisione e diffusione, il che ha permesso l’attivazione di una serie di collaborazioni interdisciplinari, oltre a contribuire allo sviluppo territoriale attraverso l’utilizzo di tecnologie ICT in spazi pubblici. Tale diffusione social ha reso possibile la partecipazione di artisti provenienti da tutto il mondo, che sono confluiti in un ambiente aperto sia alla diffusione di competenze consolidate sia alla formazione di nuovi giovani performer. GLOWFestival è un evento caratterizzato dall’utilizzo della realtà aumentata non solo a livello architetturale indoor ma anche il location outdoor, con la costante di una finalità volta alla valorizzazione di beni culturali misconosciuti. Le scelte strategiche impiegate hanno reso possibile l’avvicinamento di diverse fasce d'età alle potenzialità espressive che il video mapping offre in termini di spettacolarizzazione attraverso la forma dell’edutainment artistico. Si vuole in questa sede procedere a una disamina relativa ai risultati, alle criticità ed alle potenzialità derivanti da tale esperienza quadriennale. KEYNOTE SPEECH
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15:45 - 16:15 |
Coffee Break | ||
sessione 2: modelli innovativi per le competenze del futuro PRESIEDE: GABRIELLA PAOLINI, GARR |
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16:15 - 17:45 |
LUISA CARRACCIUOLO - CNR Luisa Carracciuolo si laurea in Matematica presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Dal 2001 è dipendente del CNR con la qualifica di ricercatore e presta attualmente servizio presso l'Istituto per i Polimeri, Compositi e Biomateriali. L'Attività scientifica di Luisa Carracciuolo si colloca nell'ambito del Calcolo ad Alte Prestazioni ed è rivolta alla progettazione e sviluppo di algoritmi, e del “software” relativo, su calcolatori ad architettura avanzata con particolare attenzione alle problematiche connesse all'influenza esercitata dall'ambiente di calcolo. L'Attività tecnologica di Luisa Carracciuolo si colloca nell'ambito della gestione di sistemi di calcolo ad alte prestazioni quali strumenti per il calcolo parallelo e distribuito e le sue applicazioni. SCoPE@Scuola: dai percorsi in-formativi alle esperienze di alternanza Scuola-Lavoro sui temi del supercalcoloL'iniziativa SCoPE@Scuola nasce nel 2014 con l'obiettivo principale di stimolare la curiosità degli studenti delle scuole superiori sulle tematiche del supercalcolo quale strumento indispensabile per la soluzione dei problemi-sfida della scienza e della tecnologia. Le tematiche connesse con il supercalcolo coinvolgono, infatti, un ampio spazio di conoscenze e competenze: dalla modellizzazione matematica dei problemi alla progettazione di algoritmi, dall'implementazione del software alla progettazione e gestione di sistemi informatici complessi. Le attività di formazione, descritte nel presente documento e svolte durante il primo anno di attività dell'iniziativa, hanno posto le basi per la realizzazione di percorsi di alternanza Scuola-Lavoro e di progetti Anti-Dispersione.
Smart School Community: una rete di competenze a servizio di una comunità smart di studentiLa generazione di una smart community capace di interagire in maniera consapevole con l’ambiente circostante da un punto di vista energetico-ambientale è una delle sfide che guida gran parte delle azioni nel contesto delle smart cities. Le nuove tecnologie, i social media e la possibilità di mettere in rete competenze e conoscenze diversificate è un forte stimolo alla crescita della consapevolezza soprattutto nelle giovani generazioni, nei cosiddetti “nativi digitali”. Il piano complessivo di questo progetto è partito dall’assunzione del ruolo centrale della scuola nel processo di trasformazione di una società civile sostenibile e ha riguardato la sperimentazione di una best practice sperimentale implementabile e replicabile anche a diverse scale, consistente in una serie sistematica di azioni rivolte ad una smart community scolastica sulle problematiche energetico-ambientali dell’edificio scolastico e sulle idee riguardanti la smart city e la sostenibilità delle città. La sperimentazione è stata soprattutto incentrata sull’utilizzo estensivo e pervasivo di una piattaforma online di lavoro collaborativo che è stata realizzata e resa fruibile tramite il centro di ricerche ENEA di Brindisi.
CommonS e CommonSpaces: per una applicazione dei principi CommonS ad un MetaWeb del Digital Heritage italianoIl termine inglese “commons” è stato al centro nell’ultimo trentennio di un’ampia ricerca sviluppata da un punto di vista economico, tecnologico e sociale, ben sintetizzata e argomentata da Jeremy Rifkin nel suo “La società a costo marginale zero” dove si sviluppano le ricerche cha hanno fruttato il Nobel per l’economia ad Elinor Ostrom, “Conoscenza come bene comune”. La teoria dei beni comuni (commons) è stata sviluppata da Rifkin, appoggiandosi a numerosi autori, nella direzione dell’avvento di una società in cui prevarrà, come sta già avvenendo di fatto, il diritto all’accesso rispetto al diritto di proprietà. Si intravede quindi una società post-capitalistica nella quale anche i grandi operatori commerciali, accanto ad un numero sempre crescente di esseri umani, investiranno sempre di più nel diritto di accedere e, quindi, di partecipare alla costruzione della conoscenza piuttosto che al suo semplice possesso equivalente, in fondo, al diritto di escludere (per mezzo dei “recinti” di proprietà) da tale processo gli altri.
Updates from the WikiToLearn projectWikiToLearn is an open source project, part of KDE, which wants to provide free, collaborative and accessible textbooks to the whole world. Its philosophy can be summarized as: “knowledge only grows if shared”. It provides a platform where learners and teachers can complete, refine and re-assemble lecture notes in order to create textbooks, tailored precisely to their needs so that you can “stand on the shoulders of giants”. The project is promoted and coordinated by a community of people, often experts in their own field, who write, review and organize the content. WikiToLearn is a project made from the KDE community. In December 2016, the project will be just a little more than one year old. It is now leaving its experimental phase, and it is getting ready to be implemented in production on a number of real case scenarios. This year we will see, for the first time, several university courses that will host the collaborative note taking on WikiToLearn. The GARR network has been key to its development, by providing a robust and scalable infrastructure, which we use to test, develop and deploy both software and content to our users. As a member of the WikiToLearn community and Founder of the project, I will share updates about our activities, our community building efforts and the status of the creation of content. We will discuss our program of local “hives”, a project to increase participation from students, that aims to create local groups of contributors that coordinate and plan activities in an autonomous way. We will discuss achieved institutional agreements and other, more formal, plans to further the impact of WikiToLearn. I will also share updates on the technical platform, in particular the new setup of the “Visual Editor”, a piece of software that turns editing rich text in a WYSIWYG experience, the challenges found in implementing it, and the infrastructure required to run it smoothly. I will speak of the new microservices which composes the new infrastructure that we’re deploying, and the services needed for keeping such a diverse community in the same place. After this talk, you will know how, as a professor, you can run a “wiki” course, how to make your educational institution join officially WikiToLearn and how you can help the development of the project in many different situations. You will know how to share already existing material and how to edit new one directly on the platform. You will also know how to get in touch with the existing community, how to start your local hive, and how to connect with other contributors from the rest of the world. LIGHTNING TALK
Updates from the WikiToLearn project The i-Treasures project: Information and Communication Technologies (ICTs) in support of Intangible Cultural Heritage Education (ICH)In the last years, ICTs (Information and Communication Technologies) started to be adopted in Cultural Heritage Education (Branchiesi 2006), but if they already plays an important role in the field of Tangible Cultural Heritage (Ott & Pozzi 2011), they are less adopted in ICH education; this is probably due to the nature of these expressions and their typical transmission modality, that usually happens in informal contexts by experts or so-called Living Human Treasures , who own the knowledge and pass it through apprenticeship.
In order to widen educational opportunities to different publics (not just apprentices), the i-Treasures project (an Integrated Project co-financed by EU under the ICT theme of the FP7th) wanted to go beyond the current practice by developing “an open and extendable platform providing access to ICH resources enabling knowledge exchange between researchers and contributing to the transmission of rare know-how from Living Human Treasures to apprentices” (Dimitropoulos 2013). Therefore, i –Treasures aims to go beyond the simple ICT-enhanced dissemination and the mere digitization of cultural contents; it, rather, wants to provide new contents and learning opportunities by analyzing and modeling the different ICHs and making this specific knowledge available through innovative tools (game-like applications).
Una "buona pratica" per la formazione informatica nelle secondarie superioriIn questo articolo si presenta il corso "Principi dell'Informatica" che il progetto "Programma il Futuro" propone all'attenzione delle scuole secondarie superiori, per una formazione iniziale all'informatica. Il corso è basato sul materiale del corso "Computer Science Principles" realizzato da Code.org negli Stati Uniti, dove è riconosciuto come valido per il cosiddetto "Advanced Placement". Argomentiamo che i corsi di laurea in informatica ed ingegneria informatica degli atenei italiani potrebbero trovare vantaggio nell'interagire con le scuole per supportare la realizzazione di questo corso. La sua impostazione, infatti, permette di implementare un percorso basato sull'approccio "flipped classroom" che consentirebbe con uno sforzo ragionevole di effettuare un'attività di formazione efficace e con positivi effetti in materia di orientamento universitario. |
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18:00 |
Cocktail di apertura Conferenza Vai alla mappa per sapere dove | ||
Giovedì 1 Dicembre | |||
sessione 3: dai social media ai big data PRESIEDE: CLAUDIO GRANDI, INFN |
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09:00 - 10:30 |
KEYNOTE SPEECH
Per un sommario delle sue ricerche sulla disiformazione: The age of MisinformationEsistono davvero camere di risonanza sui social media? Focalizzandosi su come gli utenti Facebook italiani e statunitensi si rapportano a due distinte narrative (relative alle teorie della cospirazione e alla scienza), la nostra ricerca offre prove quantificabili della loro esistenza. La spiegazione ha a che vedere con la tendenza degli utenti a promuovere le narrative da loro preferite e quindi formare gruppi polarizzati. I pregiudizi legati alla volontà di confermare una certa narrativa aiutano a dar conto delle decisioni degli utenti sulla condivisione o meno di un determinato contenuto e creano così "cascate di informazione" all'interno di comunità identificate. Allo stesso tempo, l'aggregazione dell'informaizone preferita all'interno di queste comunità rinforza l'esposizione selettiva e la polarizzazione dei gruppi. La nostra ricerca fornisce evidenza empirica che, focalizzandosi sulle narrative preferite, gli utenti tendono ad assimilare soltanto le conferme e ignorare le apparenti confutazioni. ![]() Twitter Vigilance: Modelli e Strumenti per l’Analisi e lo Studio di Dati Social Media ed il Monitoraggio in Real Time
Twitter Vigilance: Modelli e Strumenti per l’Analisi e lo Studio di Dati Social Media ed il Monitoraggio in Real TimeLe tecniche e gli strumenti di analisi dei Social Media stanno diventando sempre più importanti per la previsione di eventi e tendenze, per la diagnosi precoce tramite il monitoraggio sociale e l’uso degli utenti come sensori. In questo contesto, Twitter.com è uno dei canali più interessanti per la sua diffusione e le dinamiche di risposta veloce; Twitter viene tipicamente classificato come microblog con aspetti sociali: messaggi brevi collegati e relazioni fra gli utenti. Il numero di Tweet prodotti al giorno rientra nel dominio dei big data. Anche restringendo l’insieme dei Tweet a specifiche aree tematiche, spesso la complessità dei processi di acquisizione, gestione ed analisi dei dati in tempo reale per l’analista sono difficilmente gestibili con tecniche tradizionali. A questo riguardo, dall’Aprile 2015 DISIT lab ha attivato lo strumento Twitter Vigilance per permettere a ricercatori ed analisti di effettuare analisi e ricerche su dati derivati da Twitter riferiti ad aree tematiche diverse. In questi ultimi 12 mesi, tramite Twitter Vigilance sono state sviluppate moltissime analisi negli ambiti: ambiente e meteo, disastro ambientale e resilienza, farmacologia, servizi smart city, turismo, cultura, intrattenimento e TV, grandi eventi, etc. In questo articolo si presenta un sintesi della soluzione Twitter Vigilance, con i suoi strumenti, ed alcuni informazioni che possono essere utili per comprenderne i meccanismi Km4City: una soluzione aperta per erogare servizi Smart CityMolte città, comuni, province, regioni stanno producendo un enorme quantità di dati aperti, a questi si aggiungono i dati meno aperti o privati di operatori di trasporto, telefonia, energia, commercio, turismo, beni culturali, educazione, ma anche quelli provenienti da sensori in città, da social media, meteo, ambiente, etc. Questa enorme quantità di dati crea delle opportunità per (i) tenere sotto controllo lo stato della città e dei suoi servizi, fornire informazioni a supporto delle decisioni, (ii) analizzare la città e la sua evoluzione per migliorare i servizi, aumentarne la sicurezza e la resilienza, (iii) produrre servizi e valore sul territorio. Le pubbliche amministrazioni stesse sono i primi consumatori di questi dati e sono interessate a poterli mettere a disposizione degli operatori in città che potrebbero utilizzarli per il loro business. Per raggiungere questi obiettivi vi sono dei problemi tecnici e infrastrutturali non banali da risolvere quali: (a) la scarsa o inesistente interoperabilità fra i dati, (b) le licenze di utilizzo dei dati, (c) la carenza di soluzioni tecnologiche aperte e a basso costo di attivazione e gestione per trasformare dati in servizi. E’ su questa base che ci siamo attivati per realizzare le soluzioni Km4City per le Smart City, http://www.km4city.org . ![]() Digital Cohesion
Digital CohesionDigital Cohesion è la visione di un mondo in cui le applicazioni come quelle che in modo più o meno evidente già oggi fanno parte integrante della nostra quotidianità e vita si interconnettono e si assemblano fra di loro in modo automatico e prima che se ne possa percepire il bisogno. Il risultato sarà quello di avere servizi globali che spaziano dall’alimentazione, all’educazione, alla medicina e quindi atti a migliorare le vite di tutti noi. Le reti diventano sempre piuù importanti e al centro di questa evoluzione, garantendo i necessari livelli di performance e scalabilità gli strumenti di automazione, standard di interoperabilità e non da ultimo un modello di sicurezza completamente dinamico e distribuito. LIGHTNING TALK ![]() Safe city
Safe cityIl tema della sicurezza territoriale costituisce da sempre uno dei punti centrali del programma di governi ed amministrazioni. Sicurezza territoriale intesa come conoscenza dei rischi e delle pericolosità del territorio, come informazione ed integrazione di tutte le forze e le competenze disponibili, ma anche come capacità di interazione da parte del cittadino con le istituzioni e la pubblica amministrazione. Abbracciando l'attuale filosofia di smart city viene qui proposto un sistema di percezione della sicurezza territoriale attraverso l'utilizzo di un app su dispositivi mobile in grado di mostrare, all'utente, un indice di pericolosità su scala da 1 a 5 in base alla zona geolocalizzata. ![]() Servizi Cloud per la sicurezza partecipata
Servizi Cloud per la sicurezza partecipataLa diffusione di infrastrutture e soluzioni tecnologiche sempre più capillari e performanti ha introdotto un nuovo modo di gestire servizi ordinari di prima necessità in diversi ambiti e scenari di riferimento. Infatti se da un lato la tecnologia aiuta, dall’altro è importante considerare come questa si cali all’interno di procedure e sistemi spesso concepiti in epoche antecedenti all’era dell’informazione che oggi conosciamo.
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10:30 - 11:00 |
Coffee Break | ||
sessione 4: OPEN DATA |
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11:00 - 12:30 |
La rete delle biobanche veterinarie nazionaliIl progetto Biobanca raccoglie in un unico contenitore, sia informatico che fisico, il materiale esaminato e controllato di pregio dei diversi settori all’interno dell’IZSLER.
Il successo del progetto Biobanca ha portato i responsabili del progetto a fare domanda di certificazione all’OIE e di presentarlo ai diversi Istituti Zooprofilattici in Italia.
Al progetto hanno aderito,utilizzando lo stesso sistema tecnologico, gli istituti della Sicilia, delle Venezie e del Piemonte e Liguria, mentre Teramo utilizza un sistema proprietario mettendo a disposizione i propri dati sul sito biowarehouse.net.
L’adesione è avvenuta attraverso il sistema del riuso tra pubbliche amministrazioni.
Tra gli istituti che hanno aderito al progetto, alcuni hanno deciso di conservare la propria banca dati nel proprio data center, mentre altri istituti si sono appoggiati all’infrastruttura resa disponibile dall’IZSLER.
I corpora digitali: dall’obsolescenza tecnologica, alla salvaguardia e alla condivisioneL'Istituto di Linguistica Computazionale “Antonio Zampolli” (ILC) nella sua storia cinquantennale ha accumulato una grande quantità di materiali testuali che oggi sono conservati in vari formati e tracciati record. Tali risorse, spesso arricchite con un variegato e prezioso apparato di annotazioni, rappresentano un patrimonio culturale di inestimabile valore da salvaguardare e valorizzare: migliaia di testi e corpora d’autore o di riferimento per aspetti linguistici, storico-culturali e giuridici. Per molti di questi rischiamo ancora la perdita per la mancanza di opportune iniziative di recupero. Il progetto di recupero di questo patrimonio è nato pochi anni fa come iniziativa fortemente voluta da ILC e prosegue oggi con la collaborazione di molte istituzioni pubbliche e private, impegnate sullo stesso fronte. Alle esigenze di doverosa salvaguardia, se ne affianca un’altra, non meno importante di condivisione dei risultati: perché i singoli archivi possano trasformarsi in una rete di conoscenza condivisa e distribuita a livello nazionale e internazionale, è auspicabile la loro integrazione all’interno di infrastrutture di ricerca che supportino la creazione, la fruizione, la distribuzione e la valorizzazione delle risorse.
Fields of scientific interest Opening Soil Data through Semantics and Linked VocabulariesThe World Reference Base for Soil Resources (WRB) is the internationally recognized classification system for soils. The WRB is commonly used to classify soil profiles and generate maps of soil distribution. However, it's still not available in an open standard and machine readable format; instead, it is published in textual reports and its encoding in data and metadata is left to users. As a result, data artifacts using the WRB show a wide variety of structures and approaches to versioning, which interfere with proper exchange and integration. This problem applies to soil data as well as to other datasets and domains that relate to soil science, from natural and physical to social and climate sciences. We discuss the usage of the WRB classification while applying principles of openness, interoperability and semantic correctness, meant to support reliable data exchange in science and, ultimately, better informed policy and decision making. LIGHTNING TALK
Tecnico Informatico presso l’Istituto per l'Ambiente Marino Costiero (IAMC-CNR) di Capo Granitola dal 2006. Nell’agosto del 2012 riceve la nomina di Responsabile del CED e dei Servizi Informatici. Nel corso degli anni viene coinvolto, a vario titolo, in diversi progetti di ricerca nell'ambito delle Tecnologie ICT e sensoristica per l'ambiente marittimo e marino e la pesca. Attualmente, è componente sia del Gruppo di Acustica Marina che del Gruppo di Tecnologie Marine dell’IAMC-CNR di Capo Granitola. Trasferimento tecnologico a supporto della sicurezza e del risparmio energetico sulle imbarcazioni da pesca.Il Gruppo di Tecnologie Marine dell’IAMC-CNR di Capo Granitola ha da tempo intrapreso una attività di trasferimento tecnologico verso le imprese del settore della pesca, fornendo alcuni risultati della ricerca a beneficio dell’innovazione di tale settore (Aronica et al. 2016, Aronica et al. 2013) . Più recentemente, all’interno del progetto RITMARE ed in particolare, nella sotto azione (SP2_WP3_AZ3 – U01) relativa alla “Gestione delle attività di bordo”, sta sviluppando un sistema integrato per il controllo delle reti da pesca, del loro carico e dei movimenti dell’imbarcazione al fine di dare un supporto digitale adatto ad aumentare la sicurezza di bordo, nonché contribuire al risparmio energetico durante le fasi di pesca. Le attività di controllo e monitoraggio, realizzate in tale progetto, avvengono in continuo durante tutte le fasi di pesca, e riguardano l’intero sistema nave sia nella sua componente emersa, costituita dall’imbarcazione e dai suoi attrezzi di bordo, e sia nella parte immersa, composta dalla rete e dagli attrezzi correlati comprendenti l’eventuale pescato. Le varie fasi della pescata presentano tutte delle possibili pericolosità, dall’inizio alla fine delle operazioni, compreso il recupero degli attrezzi e del pescato. Alcuni esempi dove le condizioni possono diventare veramente pericolose sono: il sovrappeso del pescato che può provocare una possibile rottura della rete, l’incaglio della rete al fondo che può provocare anche il ribaltamento della stessa imbarcazione, la tensione dei cavi e la loro eventuale rottura che può essere estremamente pericolosa per la sicurezza del personale addetto alle manovre di pesca. Il monitoraggio ed il controllo dell’intero sistema nave, quindi, sono prevalentemente finalizzati ad affrontare e cercare di risolvere le problematiche legate: • alla sicurezza ed incolumità del personale di bordo, • alla sicurezza e alla salvaguardia dell’unità peschereccio e delle sue componenti, • al risparmio energetico, attraverso il controllo dell’assetto dell’imbarcazione e dello stato della rete durante la pescata (infatti, si evita il failure della stessa se gli attrezzi non sono configurati correttamente in acqua). L’obiettivo è, quindi, di aver un sistema centrale informatizzato che possa dare in tempo reale informazioni utili alla gestione delle attività di pesca e/o fornire/inviare messaggi di allarme in caso si verifichino scenari di rischio durante le l’attività di bordo.
Location Intelligence per le banche dati delle statistiche territorialiObiettivo dell’attività di diffusione dell’Istituto Nazionale di Statistica è garantire l’accesso ai risultati delle rilevazioni statistiche utilizzando tecnologie aggiornate.
Un prototipo di applicazione di IoT in sanità: il progetto MARINERIn questo articolo viene presentato il prototipo di un sistema, pensato per il monitoraggio remote continuo e quantitativo dell’uso quotidiano di carrozzine elettroniche, adottate precocemente da bambini con grave disabilità. Il sistema si basa su un uso non convenzionale di un normale smartphone, e rappresenta un’interessante applicazione IoT (Internet of Things) in sanità, per il monitoraggio remoto e di lungo periodo di informazioni legate alla salute. Un prototipo di applicazione di IoT in sanità: il progetto MARINERIn questo articolo viene presentato il prototipo di un sistema, pensato per il monitoraggio remote continuo e quantitativo dell’uso quotidiano di carrozzine elettroniche, adottate precocemente da bambini con grave disabilità. Il sistema si basa su un uso non convenzionale di un normale smartphone, e rappresenta un’interessante applicazione IoT (Internet of Things) in sanità, per il monitoraggio remoto e di lungo periodo di informazioni legate alla salute. |
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12:30 - 14:00 |
Lunch Break presso College House Vai alla mappa per sapere dove | ||
sessione 5:DIGITAL CULTURAL HERITAGE |
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14:00 - 15:30 |
![]() ![]() From landscape to cities. The digital co-creation of cultural heritage in Visualizing Venice and DOLOM.IT English language
From landscape to cities. The digital co-creation of cultural heritage in Visualizing Venice and DOLOM.ITAs the fastest information revolution in known history, the World Wide Web added two significant changes in the habits and ways of knowledge transmission, shifting from a model of consumption to a platform for creation. First of all the Web carried a new model of co-creation, by encouraging consumer's primary role in the creation and sharing of content. The resulting platform model has completely changed the way in which we deliver both information and products and it is extremely effective in places where knowledge is traditionally shaped and shared: academic and educational institutions as well as cultural organizations. Secondly, the Web gave substance and reproducibility to the intangible. Nowadays everyone can enter a museum simply by browsing its virtual space, as well as gain quick access to billions of photographs and images, audios, videos and digitized documents. This is, furthermore, only the beginning. Intangible knowledge, in fact, pervades our lives: spoken words and unspoken meanings, culturally driven relations and expectations, awareness of the multilayered history of cities and landscapes, old dialects, ancient habits, legends and so on. Although none of these things can be touched, they are a fundamental part of personal and community heritage. Web and digital tools allows this heritage to be recorded and shared regardless of distance and time. Museums, libraries and archives - which are by definition the realm of "material" heritage – can thrive in this new environment. The first step is considering – and involving - people and communities, as the core of any cultural heritage. This vision originates from the Council of Europe's Convention on the Value of Cultural Heritage for Society (2005). For the first time individuals stand at the center of the definition of heritage. A concept anticipated by the UNESCO Convention for the Safeguarding of the Intangible Cultural Heritage (2003) - which makes the vitality of cultural heritage dependent on people's ability to recreate and re-vitalize the intangible elements of such heritage. It is noticeable that these Conventions express the very same instances that the web has brought to the fore: the active role of everyone in shaping his/her experiences and in defining what "heritage" really is; and the recognition of the intangible dimension as an integral part of our social and cultural life. The following case studies - Visualizing Venice and DOLOM.IT - stem from these issues and share two essential traits: the co-creation of digital cultural content together with an educational community: the landscape, its history and perceptions that digital tools allows to record, visualize, re-shape and share. ![]() Coast View con Marco Antonio Camòs, Capitano di Iglesias
Coast View con Marco Antonio Camòs, Capitano di Iglesias.Il patrimonio di torri costiere, che caratterizza il meraviglioso paesaggio costiero della Sardegna e di numerose altre località costiere del Mediterraneo dal XVI secolo, testimonia l’argine che l’occidente ha imposto all’espansione dell’Impero Ottomano, con le sue sempre più frequenti incursioni barbaresche, durante quegli anni. Le “sentinelle del mare” confermano, con la loro immobile presenza, quanto fosse prioritaria l’esigenza di preservare un territorio, le sue attività produttive ed il suo popolo. Attraverso gli occhi di chi scrisse un importante documento del 1572 sulla loro edificazione, Marco Antonio Camós, Capitano di Iglesias, si propone un progetto di valorizzazione di questo patrimonio unico con la vista dal mare, multimediale, mediante riprese sferiche con tecnologia Google Street View™ (per l’utilizzo della quale sono già intercorsi accordi). L’idea progettuale ripropone il punto di vista del Camós dalla costa, il quale effettuò il periplo dell’isola di Sardegna per individuare i siti costieri maggiormente adatti alla loro edificazione. Ma vuol anche essere la vista che “Moros y Turcos” ebbero della nostra isola, dal mare, durante le loro incursioni. Il patrimonio statico materiale viene così dematerializzato e reso dinamico per una sua fruizione multimediale globale tramite “web browsing”. La valorizzazione del patrimonio storico e culturale delle torri costiere, viste sia individualmente che nella loro complessa sinergia a difesa del territorio, costituisce una delle “mission” del nostro Istituto ISEM-CNR che, con la stretta collaborazione di varie istituzioni pubbliche e private, ha promosso il restauro, la fruizione turistica e culturale di diverse di queste fortificazioni costiere e che si affianca, ampliandolo e divenendone una delle possibili evoluzioni, al progetto “Torri Multimediali, la torre come interfaccia” che ha visto nella torre di Chia (CA) il primo allestimento museale curato dal nostro Istituto. LIGHTNING TALK ![]() “Scriventi dai margini”: il progetto “MonasteroJunior” per la democratizzazione della conoscenza
“Scriventi dai margini”: il progetto “MonasteroJunior” per la democratizzazione della conoscenzaLa democratizzazione della conoscenza e la conservazione della memoria collettiva sono da sempre obiettivi di Archivi, Musei e Biblioteche, il cui ruolo è sia quello di custodire e alimentare la ricerca sia quello di educare. Il Patrimonio storico-artistico è portatore di contenuto e conoscenza in quanto tale è «un insieme di esposizione di fatti o idee, presentando in modo ragionato un giudizio o un risultato sperimentale, trasmesso agli altri attraverso un determinato mezzo di comunicazione in una certa forma sistemica» (Bell, 1967). I beni culturali sono però anche medium, mediatori di messaggio, nel senso di «ciò che collega – raccoglie – due mondi: il visibile e l’invisibile [...]» (Aiello, 1999). Il «medium-collezione» è «collettore di esperienza», raccoglie l’esperienza collettiva e sociale. Il dibattito sulle nuove tecnologie e sui sistemi relazionali e sociali basati sulle reti di comunicazione impongono a chi si occupa di Patrimonio Culturale una riflessione sul tema delle strategie di accesso alla conoscenza e della produzione di prodotti culturali originali. All’interno del discorso sul digital La democratizzazione della conoscenza e la conservazione della memoria collettiva sono da sempre obiettivi di Archivi, Musei e Biblioteche, il cui ruolo è sia quello di custodire e alimentare la ricerca sia quello di educare. Il Patrimonio storico-artistico è portatore di contenuto e conoscenza in quanto tale è «un insieme di esposizione di fatti o idee, presentando in modo ragionato un giudizio o un risultato sperimentale, trasmesso agli altri attraverso un determinato mezzo di comunicazione in una certa forma sistemica» (Bell, 1967). I beni culturali sono però anche medium, mediatori di messaggio, ill «medium-collezione» è «collettore di esperienza», raccoglie l’esperienza collettiva e sociale. Il dibattito sulle nuove tecnologie e sui sistemi relazionali e sociali basati sulle reti di comunicazione impongono a chi si occupa di Patrimonio Culturale una riflessione sul tema delle strategie di accesso alla conoscenza e della produzione di prodotti culturali originali. All’interno del discorso sul digital heritage al centro vi è oggi l’utente, reale o potenziale, su cui si basano ricerche e programmi del audience development. Nel clima di spinta all’innovazione tecnologica, sociale e culturale, è indispensabile l’ibridazione tra settori come quelli dell’Informatica, del Design, della Pedagogia, delle Scienze Sociali e delle Scienze Umanistiche. Il progetto “MonasteroJunior” nasce come output delle ricerche sull’audience development condotte dal team di progettisti dell’associazione Officine Culturali, in collaborazione con Micron, azienda che si occupa del settore dei semiconduttori, l’Istituto Comprensivo Caronda di Catania, il Dipartimento di Scienze Umanistiche e il Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università degli Studi di Catania. Il progetto mira alla realizzazione partecipata, attraverso il coinvolgimento attivo di ragazzi in età pre-adolescenziale, di una mappa multimediale interattiva che consenta l’orientamento spaziale e narrativo al Monastero dei Benedettini di San Nicolò l’Arena, attuale sede del Dipartimento di Scienze Umanistiche. Gli autori della mappa interattiva sono i ragazzi dell’Istituto Caronda, coinvolti in un processo di ricerca, elaborazione, creazione, gestione e conservazione dei contenuti digitali, al fine di acquisire competenze non solo nell’ambito delle scienze umanistiche ma soprattutto in campo tecnologico. Il fulcro del progetto, dunque, è quello di sperimentare processi di innovazione sociale, basati sulla partecipazione e sullo stimolo di nuove relazioni tra i ragazzi, utilizzando le tecnologie per fornire un approccio più libero e creativo nell’interpretazione delle cose che si possono fare in e con musei, biblioteche o negli archivi. L’obiettivo secondario è di supplire alla carenza di informazioni aggiuntive all’interno di un luogo, il Monastero, frequentato da circa 55000 persone ogni anno ![]() Caserta Royal Palace: a heritage in network
Caserta Royal Palace: a heritage in networkCaserta Royal Palace in the aim of promoting its heritage has become a “playground” to experiment innovative technologies in 3D reconstruction, big data and sentiment analysis. Starting from the modeling of the “Terrae Motus” exhibition, the project aims at the creation of a “sentiment room” where it will be possible to browse all the digital contents, and sentiments, about the Royal Palace. ![]() Dall’Archivio della città all’Archivio nella città. La Caccia al Tesoro digitale come strategia di audience development
Dall’Archivio della città all’Archivio nella città. La Caccia al Tesoro digitale come strategia di audience developmentL’Archivio Storico della Fondazione Banco di Napoli è il più grande archivio di natura bancaria al mondo. In circa 330 stanze sono raccolti e catalogati documenti bancari che vanno dalla metà del 1500 ad oggi. Tra questi documenti vi sono le Bancali, fedi di credito, le cui casuali descrivono la motivazione relativa al movimento di denaro, restituendo un vero e proprio spaccato quotidiano della vita di Napoli e del Mezzogiorno, ma anche di altre parti d’Italia e d’Europa, quelle con cui Napoli ed il Regno delle due Sicilie condividevano affari e traffici. E sono proprio questi documenti che costituiscono l’oggetto di una strategia di audience development in grado di promuovere un passaggio dell’archivio da essere archivio “della” città ad essere archivio “nella” città. La Caccia al Tesoro del Banco è una caccia digitale, un gioco che stimola i partecipanti (soprattutto giovani) a conoscere e riconoscere il ruolo della Fondazione nel sud Italia a partire dalle storie raccontate nelle causali delle Bancali utilizzate come guida narrativa della città. ![]() La Cripta di San Marco dei Sabariani: una proposta di enhancement fruizionale
La Cripta di San Marco dei Sabariani: una proposta di enhancement fruizionaleL’acquisizione e l’elaborazione dei dati sono una prerogativa della moderna archeologia. Tali operazioni sono indispensabili in un settore che, per natura, è basato su di un metodo distruttivo (scavo stratigrafico) o dove il veloce degrado degli elementi porta ad una rapida perdita di informazioni. I progressi ottenuti dalle nuove tecnologie nel settore del rilievo e della ricostruzione del dato archeologico hanno reso estremamente più agevole e veloce il processo di acquisizione ed elaborazione dell’informazione (ICT), rappresentando un enorme vantaggio a servizio dell'apertura ad un pubblico sempre più vasto e meno di nicchia. In questa sede è proposta un'operazione di "enhancement fruizionale" di un sito medievale, la cripta di San Marco dei Sabariani, di VIII-XII sec., di rara bellezza ma totalmente sconosciuto, tramite l'utilizzo combinato di rilievo 3D, 3DHOP e QRcode per la visualizzazione in loco. |
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15:30 - 16:00 |
Coffee Break | ||
sessione 6: DIGITAL CULTURAL HERITAGE |
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![]() UnRealWorld: A Crowdsourcing and 3DDevelopment Platform for Cultural Heritage
UnRealWorld: A Crowdsourcing and 3DDevelopment Platform for Cultural HeritageIn this paper we propose to applying the crowdsourcing approach to a software platform that uses a modern and state-of-the-art 3D game engine, in order to allow for the generation and manipulation of interactive 3D environments by a community of users, to produce cultural heritage content. As a first step towards this goal is a standalone explicit crowdsourcing system, called Unreal World, which can be considered a proof of concept or a prototype implementation, whose purpose is to verify the system potentials. As a preliminary validation of this proof of concept, we will also describe the contribution in terms of content development performed by a group of history researchers from the third University of Rome. ![]() Algarium Veneticum. Da una collezione storica alla creazione di un archivio digitale multitematico
Algarium Veneticum. Da una collezione storica alla creazione di un archivio digitale multitematicoUn erbario può essere considerato come un archivio con una grande quantità di dati grezzi. Ogni campione porta informazioni sulla vegetazione di un territorio, sulla popolazione, e il taxon a cui appartiene. Le collezioni, quindi, rappresentano una fonte di informazioni primarie su esplorazioni e osservazioni della vegetazione, sulla natura e le relazioni di piante. Le collezioni di piante storiche rappresentano prove fisiche del verificarsi di una specie in un determinato momento e luogo, ci forniscono informazioni sul interesse botanico dei secoli passati e, in alcuni casi, ci dicono qualcosa sulla storia dei nomi e gli usi delle piante. Oggi, i ricercatori sono interessati alla creazione di banche dati per registrare la biodiversità ed i campioni catalogati, che permetteranno di inventario e monitoraggio delle specie vegetali. Per soddisfare questa esigenza, erbari di tutto il mondo hanno cominciato a immagine digitalmente la loro raccolta e creare banche dati consultabili al loro mantenimento. Presso la Biblioteca Storica di Studi Adriatici dell’Istituto di Scienze Marine (ISMAR-CNR) di Venezia è stato avviato un lavoro di recupero e valorizzazione di una collezione algale storica risalente al periodo 1941-1950. Tale collezione, dopo essere stata riordinata e catalogata, è stata digitalizzata mediante l’ausilio di uno scanner planetario digitale Bookeye® 3. Il recupero di questa collezione storica, dato il suo valore e la sua specificità, ha stimolato una nuova campagna di raccolta in Laguna, destinata ad arricchire le informazioni sulla biodiversità e l'ecologia delle macrofite della Laguna. A partire da questo lavoro, si è quindi deciso di istituire un nuovo erbario con il nome Algarium Veneticum presso l'Istituto di Scienze Marine ISMAR CNR con gli obiettivi di: • ristudiare la collezione storica e classificare i nuovi campioni attraverso un approccio integrato di metodi tassonomici classici e di tecniche di DNA barcoding; • pubblicare le immagini degli esemplari e i metadati ad essi associati sulle piattaforme Atlante della Laguna (www.atlantedellalaguna.it), Cigno (http://cigno.ve.ismar.cnr.it/) e sull'Archivio di Studi Adriatici (http://archiviostudiadriatici.it) attualmente in fase di sviluppo. • inserire le collezioni dell’Algarium Veneticum nell’ambito dei Centri Tematici (Collezioni, Interazioni, Biomolecolare e Mediterraneo) dell’infrastruttura LifeWatch Italia (http://www.servicecentrelifewatch.eu/web/lifewatch-italia/e-biodiversity-research-institute) per una gestione armonizzata e univoca dei dati. LIGHTNING TALK ![]() Guarda come guardo: la condivisione delle esperienze di fruizione artistica
Guarda come guardo: la condivisione delle esperienze di fruizione artisticaL’utilizzo, la condivisione e visualizzazione dei dati rappresentano una sfida importante in quella che si preannuncia come la cosiddetta Data Driven Economy. Il nodo chiave è l’efficacia delle modalità di condivisione della grande mole di dati di cui, è noto, solo una piccola parte viene sfruttata. Le scienze dell’Information Design forniscono strumenti che consentono di spiegare fenomeni complessi, utilizzando semplici raffigurazioni di dati quantitativi, spesso attraverso rappresentazioni dinamiche e interattive. Le Digital Humanities raccolgono la sfida sfruttando queste nuove opportunità. In particolare, nel campo della discussa valorizzazione dei beni culturali, sembra finora si sia colto solo in minima parte il peso delle innovazioni a disposizione, ritenendolo ancora come poco funzionale allo sviluppo dei servizi offerti. Questo studio propone una modalità di rappresentazione e condivisione dei dati relativi all’interazione tra esseri umani e opere d’arte, usando metodologie e strumenti mutuati dalle scienze dell’informazione. L’interazione è intesa, in questo lavoro, nell’esperienza di fruizione di un’opera pittorica, mentre i dati, relativi a tale dimensione immateriale, sono di carattere psicofisiologico, legati al percorso visivo effettuato nell’esplorazione dell’opera. Oltre a fornire interessanti spunti per l’arricchimento interpretativo dell’opera d’arte, la rappresentazione proposta per le esperienze di osservazione rende possibile la condivisione ed il confronto dei rapporti intangibili ed intimi tra osservatore e opera ![]() Internet culturale. Uno strumento per la cultura e per la creatività
Internet culturale. Uno strumento per la cultura e per la creativitàPresentazione del portale Internet culturale dell'ICCU (Mibact). Il portale rivolto agli studiosi e appassionati del mondo del libro per visitare il vasto patrimonio culturale custodito nelle biblioteche italiane punta a trasformarsi in una piattaforma in grado di offrire nuovi servizi agli utenti, mirati all’uso e ri-uso delle collezioni digitali. Internet Culturale ha già da tempo adottato il quadro delle licenze Creative Commons per semplificare il riuso delle collezioni digitali, quasi tutte scaricabili, pur salvaguardando l’uso commerciale e il rispetto delle scelte delle istituzioni, e punta a sviluppare iniziative per favorire e incrementare il riuso degli oggetti digitali per l’innovazione, l’istruzione, la ricerca, il mercato e la fruizione personale. Internet Culturale offre un vasto archivio digitale di fonti primarie che possono essere direttamente consultate, studiate e scaricate, da tutti gli studenti. Possibili progetti di cooperazione con il GARR e il MIUR potrebbero riguardare la progettazione e implementazione di corsi con l’obiettivo di promuovere la conoscenza attarverso l’uso di Internet Culturale e di altri grandi archivi analoghi disponibili on-line e lo sviluppo di competenze per eseguire ricerche, per pubblicarle e condividerle in rete, attraverso strumenti di facile uso. ![]() Strumenti e metodi per lo studio in Rete della lingua del diritto Strumenti e metodi per lo studio in Rete della lingua del dirittoFor several years, within the framework of institutional research aimed at the documentation of legal language, the Institute of Legal Information Theory and Techniques of the CNR has developed a web based system called “Semantic index for the Italian legal lexicon (IS-LEGI)”, aimed the implementation of a database, used as operational support of the two historical databases: VOCANET (Italian legal language) and LLI (Italian legislative language). Significant terms of the selections have been made that are attributed to the prevailing meanings, as well as a conspicuous appropriate phraseology to make better understand the semantic evolution that these entries have suffered during the centuries. |
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17:30 - 19:00 |
ASSEMBLEA ANNUALE DEI MEMBRI IDEM - Incontro riservato |
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Venerdì 2 Dicembre | |||
sessione 7: smart city, IoT e nuovi servizi PRESIEDE: GIUSEPPE ATTARDI, GARR |
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09:00 - 10:30 |
KEYNOTE SPEECH ![]() Ruolo della rete nell'amministrazione di una grande città, della semplificazione dei servizi e dei rapporti con i cittadini
Ruolo della rete nell'amministrazione di una grande città, della semplificazione dei servizi e dei rapporti con i cittadiniRoma Capitale, una città unica al mondo sotto tanti punti di vista: cultura, storia, dimensione e complessità. La sfida è altrettanto unica, quella di progettare Roma Semplice anche grazie al ruolo della rete che può favorire la partecipazione attiva dei cittadini, abilitare nuovi servizi, garantire maggiore trasparenza. L'Amministrazione ha il compito di garantire a tutti l'esercizio dei diritti di cittadinanza digitale: su questo abbiamo avviato i primi interventi e definito le linee strategiche di mandato. ![]() Km4City: una soluzione aperta per erogare servizi Smart City
Twitter Vigilance: Modelli e Strumenti per l’Analisi e lo Studio di Dati Social Media ed il Monitoraggio in Real TimeLe tecniche e gli strumenti di analisi dei Social Media stanno diventando sempre più importanti per la previsione di eventi e tendenze, per la diagnosi precoce tramite il monitoraggio sociale e l’uso degli utenti come sensori. In questo contesto, Twitter.com è uno dei canali più interessanti per la sua diffusione e le dinamiche di risposta veloce; Twitter viene tipicamente classificato come microblog con aspetti sociali: messaggi brevi collegati e relazioni fra gli utenti. Il numero di Tweet prodotti al giorno rientra nel dominio dei big data. Anche restringendo l’insieme dei Tweet a specifiche aree tematiche, spesso la complessità dei processi di acquisizione, gestione ed analisi dei dati in tempo reale per l’analista sono difficilmente gestibili con tecniche tradizionali. A questo riguardo, dall’Aprile 2015 DISIT lab ha attivato lo strumento Twitter Vigilance per permettere a ricercatori ed analisti di effettuare analisi e ricerche su dati derivati da Twitter riferiti ad aree tematiche diverse. In questi ultimi 12 mesi, tramite Twitter Vigilance sono state sviluppate moltissime analisi negli ambiti: ambiente e meteo, disastro ambientale e resilienza, farmacologia, servizi smart city, turismo, cultura, intrattenimento e TV, grandi eventi, etc. In questo articolo si presenta un sintesi della soluzione Twitter Vigilance, con i suoi strumenti, ed alcuni informazioni che possono essere utili per comprenderne i meccanismi Km4City: una soluzione aperta per erogare servizi Smart CityMolte città, comuni, province, regioni stanno producendo un enorme quantità di dati aperti, a questi si aggiungono i dati meno aperti o privati di operatori di trasporto, telefonia, energia, commercio, turismo, beni culturali, educazione, ma anche quelli provenienti da sensori in città, da social media, meteo, ambiente, etc. Questa enorme quantità di dati crea delle opportunità per (i) tenere sotto controllo lo stato della città e dei suoi servizi, fornire informazioni a supporto delle decisioni, (ii) analizzare la città e la sua evoluzione per migliorare i servizi, aumentarne la sicurezza e la resilienza, (iii) produrre servizi e valore sul territorio. Le pubbliche amministrazioni stesse sono i primi consumatori di questi dati e sono interessate a poterli mettere a disposizione degli operatori in città che potrebbero utilizzarli per il loro business. Per raggiungere questi obiettivi vi sono dei problemi tecnici e infrastrutturali non banali da risolvere quali: (a) la scarsa o inesistente interoperabilità fra i dati, (b) le licenze di utilizzo dei dati, (c) la carenza di soluzioni tecnologiche aperte e a basso costo di attivazione e gestione per trasformare dati in servizi. E’ su questa base che ci siamo attivati per realizzare le soluzioni Km4City per le Smart City, http://www.km4city.org . ![]() Organic Visible Light Communication
Organic Visible Light CommunicationSince the increment of internet final consumers for digital television, streaming, social networks, Internet-of-Things (IoTs), the demand of a secure and fast data transfer connection “any-where/time” requires new approaches. Visible Light Communication (VLC) is one of the most promising new wireless communication technology, thanks to the possibility of use environmental lights as data transfer channel in free-space. VLC offers unique benefits not present in radio communication, such as inherent security and license free operation. In this wide field, organic visible light communication (O-VLC) is rapidly gaining interest in the research community as a standalone technology in optical wireless communication, since organic light-emitting diodes and photonic devices possess fascinating characteristics, such as mechanical flexibility and extremely low cost solution-based processing. Such a technology is extremely interesting for application in network devices for “Smart City”. ![]() Engagement of citizens through the co-creation of Open Data: the Prato Wi-Fi coverage extension Use Case
Engagement of citizens through the co-creation of Open Data: the Prato Wi-Fi coverage extension Use CaseOpen Data (OD) are public available datasets published under an open source license, allowing everyone to freely use, modify, and share them for any purpose. Public institutions started to publish OD in digital formats. OD initiatives are in favour of transparency and aim to reduce the gap between citizens and public institutions. OD concerns transports, environment, economic, society and service, culture and heritage, and so on. Despite these commendable initiatives, open datasets remain in their repositories without any exploitation by citizens. Thus, effectively barriers in the use of open data exist; such as difficulties in accessing open data, incomplete and poor quality datasets, barriers in the understandability, and usability of datasets, which contribute to the common sense that Open Data are for experts. Our leading research question is how to foster and engage citizens in exploiting Open Data, overcoming some of these barriers. Idea is to engage citizens by enabling Data-Driven Discussions around visualisation of Open Data, allowing citizens to form or join existing on-line communities to discuss common issues (e.g., local policy, service delivery and regulation). Users can create, reuse, share, and comment visualisations of Open Data. Visualisations are a powerful tool, making easier to understand data, facilitating the identification of trends and their analysis. Indeed, visualisations are often better than thousands of words. Furthermore, groups of citizens can collaborate by co-creating new datasets, which can become public and re-used within public discussions. Citizens will create new datasets when they are not available on the existing portals or when the existing one is poor in quality or need to be extended. |
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10:30 - 11:00 |
Coffee Break | ||
sessione 8: cloud computing e servizi innovativi PRESIEDE: ENZO VALENTE, GARR |
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11:00 - 13:00 |
![]() Uno Smart Campus per UniPA
Uno Smart Campus per UniPAL’accesso pervasivo alla rete ha avviato una profonda trasformazione del tessuto sociale e culturale, incidendo profondamente anche sui processi di erogazione dei servizi della Pubblica Amministrazione. L’Università degli Studi di Palermo si inserisce in tale contesto, avendo recentemente intrapreso un percorso di innovazione che mira ad espandere i confini della didattica, della divulgazione del sapere scientifico, della creazione di nuova scienza e cultura, al fine di creare uno Smart Campus pronto ad accogliere gli studenti ormai “nativi digitali”. ![]() RMLab : Gestione Agile di un data center distribuito
RMLab : Gestione Agile di un data center distribuitoIl progetto RMLab nasce nel 2015 grazie alla collaborazione delle sezioni INFN di Roma Tor Vergata, Roma Tre e dei Laboratori Nazionali Di Frascati, con il supporto fondamentale del GARR per il networking. L’idea è nata dall’esigenza di voler creare un’infrastruttura distribuita che fornisse una piattaforma di Cloud Computing di tipo Iass basata su Openstack, mettendo in comune le competenze e le risorse di diverse sezioni. ![]() Reference Architecture for GARR Federated Cloud
KEYNOTE SPEECH ![]() LaserWAN, una tecnologia laser a basso costo per portare alta banda di rete in luoghi remoti o poco connessi
LaserWAN, una tecnologia laser a basso costo per portare alta banda di rete in luoghi remoti o poco connessiLaserWAN is a revolutionary technology that uses the infrared rays emitted by specific lasers to convey a high-speed internet connection even to the most isolated places in the world, thus reducing the Digital Divide. LaserWAN is able to bring everywhere a 500Mbit/s Internet connection by mounting special transceivers on the top of high-voltage lines pillars which convey electricity from the power distributions plants in the vicinity of big cities (usually provided of optical fiber networks) to smaller villages. In this way, the Internet connection is conveyed on the power lines using laser beams that can replace an optical fiber, with the same signal quality and without needing expensive excavations. LaserWan is a green solution because laser beams do not emit any kind of EMC pollution. CONCLUSIONI
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13:00 - 14:00 |
Lunch Break presso College House Vai alla mappa per sapere dove | ||
14:00 - 15:00 |
SEMINARIO
The dark side of CyberWorldThe first part of the lecture is devoted to the description of the Stuxnet worm, the first cyber-weapon whose existence has been made public, discovered in 2010 and targeting a specific industrial control system; the worm is responsible for the damaging of many centrifuges at an uranium enrichment facility, with the goal of sabotaging Iran's nuclear program. In the second part, the main features of cyber-warfare in conflict and pre-conflict activities will be discussed and compared to the conventional warfare domains, with also a general view at the international political debate on this topic. Seminario Prima parte Seminario Seconda parte Seminario Terza parte Aula 0.01 Edificio D6 |
SEMINARIO
Le nuove entità culturali digitali tra Intangible Cultural Heritage e Patrimonio Culturale ImmaterialeCon la mozione Safeguarding and Enhancing Europe’s Intangible Cultural Heritage, sottoscritta e presentata il 22 Aprile 2016 all’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa da ventitré suoi componenti su proposta del Sen. Paolo Corsini , si è avviato l’iter per una Risoluzione dell’Assemblea a sostegno di una strategia europea per la salvaguardia e valorizzazione della pluralità delle culture continentali. La mozione si è resa indispensabile al fine di rinnovare la definizione di Intangible Cultural Heritage articolata dall’UNESCO nel 2003, divenuta anacronistica in conseguenza dell’esplosione nell’ultimo decennio della comunicazione internet e della produzione di contenuti digitali, che, oltre ad ampliare a livello globale l’accessibilità alle entità culturali, hanno anche generato nuove forme di conoscenza e documentazione delle stesse, nonché produzione di nuove entità . A riguardo, l’Italia ha lanciato una consultazione pubblica attualmente in corso sia in modalità on line , sia attraverso momenti di approfondimento specifici in presenza, che si concluderà con la produzione di un Position Paper da portare in Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa. In questo contributo si propone un’analisi del digitale nella sua dimensione di rinnovamento culturale della contemporaneità e delle componenti che lo qualificano come nuova entità culturale intangibile e immateriale. Aula 1.06 Edificio D6 |